L’anno del 5° Centenario della morte di Leonardo sta per concludersi.

In molte parti del pianeta, tanto è stato proposto in questa ricorrenza per ripresentare e far conoscere meglio la personalità del grande genio.

Sono stati ripercorsi tutti i campi del sapere e delle arti di cui si è occupato. In ogni ambito ha lasciato un segno che ancora oggi desta stupore.

Emerge su tutto la sua curiosità, incontenibile e travolgente. La sua fantasia e immaginazione nel concepire idee e progetti avveniristici, e la loro pratica realizzazione.
Il suo talento artistico che ha visto sbocciare opere universamente note.

Il tutto permeato da una insaziabile voglia di conoscere, da forza e delicatezza, da una straordinaria profondità e originalità.

Emerge la sua personalità, anche se poco conosciamo della sua vita privata. Si direbbe che amasse particolarmente le cose e le persone semplici.

Un suo scritto lasciato interrotto ha fatto immaginare un racconto in cui Leonardo sospende il suo lavoro per recarsi a tavola chiamato dalla cuoca che si occupava di lui.

Gli ultimi tempi della sua vita, accolto in Francia da Francesco l, fanno risaltare ancor più le condizioni in cui la penisola versava e la sua stessa condizione in fondo raminga, senza patria, che sembra riflessa dal suo straordinario ed enigmatico autoritratto così vicino anche a molti volti che riempiono i nostri giorni.

Questo numero di SPECIALinguaggi dedica a Leonardo ed al suo genio alcuni spunti e suggestioni periferiche che denotano tuttavia la sua presenza nel nostro immaginario.

Editoriale (n. 5 – Dicembre 2019) Leonardo e i linguaggi – di Carlo Rodriguez

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